Il Consiglio dell’Ordine di Lecce ha espresso formalmente e all’unanimità, e messo nero su bianco, la propria ferma contrarietà alla richiesta del Consiglio Nazionale degli Ordini degli Ingegneri di allegare un “diritto di segreteria” di 7 euro all’autocertificazione dei crediti formativi per l’aggiornamento informale relativo all’attività professionale dimostrabile e svolta nell’anno che sta per concludersi, che sarà possibile inoltrare a partire dal 10 dicembre 2020 e fino al 31 marzo 2021.
La corresponsione di questo “diritto di segreteria”, “necessario – si legge nella Circolare – per la gestione delle istruttorie ed il processo di verifica e validazione delle autocertificazioni presentate e per le attività di supporto e gestione dell’attività formativa”, appare anche all’Ordine salentino, come a molti altri Ordini sul territorio nazionale che hanno assunto iniziative simili e si sono mobilitati nelle scorse ore, del tutto ingiustificato. La quota corrisposta annualmente al CNI da tutti gli Ordini d’Italia, infatti, determinata in maniera proporzionale al numero degli iscritti ( nello specifico, ogni Ordine versa annualmente € 25 per singolo iscritto) è da ritenersi comprensiva di tutti gli oneri a carico del CNI, anche di quelli specificamente attinenti alle attività formative.
L’invito al CNI è di revoca del pagamento, che, in questo momento di crisi globale che sta, purtroppo, colpendo gravemente anche la categoria degli Ingegneri, appare quanto meno inopportuno, tanto più perchè imposto da soggetti preposti alla tutela della categoria.
(Vedi circolare CNI)